91a Giornata Mondiale del Risparmio. Nella foto: Giuseppe Guzzetti, Ignazio Visco (LaPresse)
 Giornata Mondiale del Risparmio. Nella foto: Giuseppe Guzzetti, Ignazio Visco (LaPresse)

Nel corso delle «prossime settimane la fattibilità del progetto» del veicolo per la gestione dei crediti deteriorati con la Ue «verrà definitivamente accertata». Lo afferma il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco alla Giornata mondiale del risparmio, evidenziando che «indipendentemente dall’esito» le banche dovranno individuare le modalità per un «graduale ridimensionamento» di tali attivi. In particolare, secondo Visco, gli importi sui depositi sopra i 100mila euro riceveranno «sotto l’attuale formulazione delle norme di recepimento della direttiva un trattamento preferenziale rispetto alle altre passività della banca. È pertanto bassa la probabilità che essi siano colpiti nella risoluzione di una crisi». Le obbligazioni bancarie, ricorda invece il governatore, potranno essere soggette al bail-in e per questo «è essenziale che gli obblighi di trasparenza e correttezza che le banche devono rispettare per l’emissione, il collocamento e la negoziazione di questi titoli presso la clientela al dettaglio siano accuratamente assolti tenendo presente questo rischio». Secondo Visco «per evitare possibili effetti negativi dal bail-in le autorità di risoluzione verificheranno che le banche detengano passività idonee per qualità e quantità ad assicurare l’assorbimento delle perdite e la ricapitalizzazione».

Necessaria una riforma del credito cooperativo
«È ora anche necessaria una riforma del credito cooperativo» dice ancora Ignazio Visco in un passaggio del suo intervento. «Abbiamo seguito le riflessioni che si sono sviluppate nell’ambito della categoria in vista di un progetto di autoriforma. Un punto su cui il confronto è ancora aperto è se il gruppo cooperativo debba essere uno o più d’uno. L’ipotesi di un gruppo unico, se condivisa all’interno della categoria, presenta sicuramente aspetti positivi; ma se il consenso sulla soluzione unitaria non ci fosse, ciò non dovrebbe essere motivo per arrestare riforma. Maggiore capitalizzazione, più elevati livelli di efficienza, miglioramento del governo societario potrebbero essere conseguiti anche da un contenuto numero di gruppi».