CNCU chiamato a esprimere il parere sulla proposta di legge C. 4352, che permette alle banche di concedere sconti per liberarsi dagli NPL. Accord Soluzione Debiti ti spiega quali come e quali sono i vantaggi per il debitore.
Una proposta di legge che aiuta le banche a recuperare gli NPL, quei crediti incagliati che difficilmente verranno recuperati. È stata presentata in Parlamento a marzo 2017 e lo scorso 28 novembre il CNCU – che raggruppa le Associazioni del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti – è stato chiamato a esprimere il proprio parere, facendo le veci dei consumatori.
Sì, perché a beneficiarne non saranno solo le banche ma anche i privati e i piccoli imprenditori sommersi dai debiti. Accord Soluzione Debiti ti spiega in che modo.
Cosa sono gli NPL, croce delle banche italiane
Gli NPL sono i crediti non performanti e rappresentano un grosso problema del sistema bancario italiano: dei circa 1000 miliardi di crediti contabilizzati e detenuti da tutte le banche dell’eurozona, circa 324 appartengono al nostro Paese (dati raccolti nell’aprile del 2016).
Di questi più di 200 miliardi sono classificati come irrecuperabili, riducendo il valore netto nei bilanci delle banche creditrici a circa 84 miliardi.
Complice di questa situazione è anche un meccanismo di recupero discutibile, nel quale i crediti deteriorati finiscono a società di recupero credito che li pagano il 10 e 20% del valore, con una serie di svantaggi notevoli per le banche e anche per i debitori:
- Gli asset subiscono una svalutazione
- I debitori restano esclusi dal sistema creditizio (cioè non possono richiedere ulteriori finanziamenti).
NPL, fanno gli interessi degli “avvoltoi”
Gli avvoltoi sono appunto queste società di recupero crediti, su cui si fonda oggi l’intero sistema di “smaltimento” degli NPL . Le banche continuano a servirsene anche se svaluta i loro asset, soprattutto per la fretta di ripulire i bilanci. È anche vero che poi molte di questi fondi avvoltoi appartengono alle banche stesse che spostano la redditività dalla banca alla società di recupero credito.
Anche se alcune di queste sono state cedute a terzi, è un mondo che cammina sullo stesso binario, banche e società di credito.
NPL, la legge che può cambiare lo scenario
Eppure le banche potrebbero recuperare molto di più del loro credito se offrissero gli stessi sconti ai reali debitori. E in tal senso è stata pensata la proposta di legge C. 4352 che aiuta gli istituti finanziari a ripulire i bilanci.
La proposta favorisce un nuovo modo di smaltire gli NPL più redditizio per le banche, che dà la possibilità ai debitori di avere uno sconto sulla posizione debitoria (dal 10 al 20%). Una sorta di saldo e stralcio nel quale il debitore accorda con il creditore il pagamento di un importo inferiore a quello dovuto. E così rientra nel circuito creditizio e torna a vivere sereno:
«Con la presente proposta di legge si vuole provare a indurre le banche ad accettare, con formule concordate e in via stragiudiziale, che i debitori possano definire il loro debito a un valore non inferiore al prezzo offerto dai fondi speculativi, a fronte di un regime fiscale agevolato in loro favore che contempli la deducibilità fiscale della perdita, immediata e opportunamente maggiorata. Il tutto nella consapevolezza, da parte della banca, che un accordo transattivo sarà il miglior risultato possibile, in termini economici e patrimoniali, sicuramente migliore di quello di una lunga guerra di tentativi di composizione giudiziaria, capace di ridare dignità a tanti soggetti marginalizzati dalla crisi».
NPL, i vantaggi della leggeper i debitori e il parere positivo del CNCU
Il CNCU, facendo le veci dei consumatori, ha espresso il parere positivo sulla proposta di legge C. 4352 che continua il suo iter legislativo. I vantaggi che garantisce ai consumatori sono notevoli. In primo luogo può agevolare la regolarizzazione della posizione debitoria senza arrivare al pignoramento dei beni. Di conseguenza, a seguito della regolarizzazione, permette ai “cattivi pagatori” di uscire dalle banche dati e tornare finanziabili.
Senza contare, che scongiura pure il pericolo di ricorrere a soluzioni illegali, come il circuito usuraio, in cui talvolta cadono le persone in forte difficoltà economica e in mancanza di alternative per ottenere liquidità. Infatti non di rado le banche chiudono le porte della finanziabilità per ritardi nei pagamenti anche su importi minimi, come 1000 o 1500 euro.
Se passasse la legge anche le piccole e medie imprese non dovrebbero più chiudere per debiti di ridotta entità. E alla fine i benefici andrebbero all’intero sistema Paese che può a crescere grazie a un incremento dei consumi.
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