Molti italiani non riescono a pagare i loro debiti e gli viene pignorata la prima casa? Da ieri il governo Renzi ha deciso che deve andare esattamente così.
Infatti, la Camera ha bocciato una serie di proposte presentate da alcuni rappresentanti delle opposizioni, che chiedevano la sospensione delle procedure esecutive relative all’abitazione principale.
Il pignoramento della prima casa ed Equitalia
In realtà, la legge prevede già il pignoramento della prima casa da parte dei creditori che non riescono ad ottenere il pagamento di quanto gli è dovuto, però proprio lo scorso anno la Cassazione aveva deciso che almeno Equitalia non potesse più agire per pignorare la prima abitazione. L’impignorabilità di Equitalia, poi, era anche retroattiva, quindi con la sentenza della Corte Suprema si annullavano di fatto tutti i pignoramenti promossi da Equitalia fino a quel momento e da quel momento in poi.
Questo provvedimento ha dato un po’ di respiro a migliaia di persone colpite da procedura esecutiva e pur non applicandosi ai pignoramenti avviati da altri creditori, come banche, finanziarie, condomini e privati, garantisce un aiuto a tante famiglie disagiate che si vedono portare via l’immobile di residenza.
Forse proprio in virtù di questa sentenza della Cassazione, alcuni partiti dell’opposizione hanno presentato delle richieste per fermare gli espropri delle prime case a prescindere da chi avvia i pignoramenti, ma il governo ha voluto fare orecchie da mercante.
Cosa chiedevano M5S, Area popolare, Fratelli d’Italia e Sel?
Quello che hanno chiesto i rappresentanti dell’opposizione è riassumibile in due punti:
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la sospensione dei pignoramenti in atto (il M5S chiedeva 36 mesi di sospensione, Sel invece 12 mesi di stop);
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stanziare le risorse necessarie per aiutare le persone e le famiglie (il M5S, per esempio, proponeva l’istituzione di un fondo di 10 milioni di euro con cui pagare gli interessi ai creditori).
Che cosa ha respinto e cosa ha approvato il governo
Il governo Renzi innanzitutto ha respinto queste mozioni, dichiarando nei fatti che il pignoramento della prima casa è lecito e che non c’è da parte sua l’intenzione di dare una mano ai tantissimi pignorati italiani, ogni anno sempre più in aumento.
Poi ha approvato dei testi abbastanza vaghi con sui si impegna a:
- “valutare l’opportunità di adottare iniziative di rango normativo volte ad individuare misure di natura economica per la gestione dei mutui ipotecari per la prima casa in sofferenza, con particolare riferimento ai nuclei familiari, soprattutto quelli numerosi, che si trovano in situazione di temporanea insolvenza”;
- “valutare l’opportunità di effettuare un’analisi approfondita ed aggiornata al fine di definire le misure da mettere in campo per arginare il fenomeno dei pignoramenti degli immobili adibiti ad abitazione principale”.
Che cosa si voglia dire con questi testi non è molto chiaro, soprattutto non sono chiare le iniziative che il governo intende adottare sia per gestire i mutui ipotecari in sofferenza, sia per frenare i pignoramenti delle prime case.
Accord si occupa da anni di pignoramenti immobiliari e ogni giorno riceviamo richieste di aiuto da parte di persone che si vedono portare via la casa dalle banche e dalle finanziarie. Sono spesso persone che hanno acceso mutui e richiesto finanziamenti con tutte le referenze e le sicurezze del caso, ma che per problemi di lavoro e per la crisi incombente si sono trovate nell’impossibilità di onorare i loro impegni.
La sorte di queste persone è nota a tutti: la loro casa viene pignorata, va all’asta per essere venduta e recuperare la liquidità per saldare i debiti, la prima asta resta vuota, la seconda pure, l’immobile si svaluta e se va bene si recupera qualcosa dalla terza. La casa, intanto, viene venduta a un valore molto più basso di quello di mercato e non è detto che si riescano a saldare i debiti con i creditori.
Risultato finale?
La persona pignorata perde la casa e resta con una parte dei debiti ancora da restituire.
Il governo, intanto, si mostra insensibile di fronte a questi problemi e alla disperazione di moltissimi italiani e non è toccato minimamente dal fatto che una percentuale altissima di cittadini rischia ogni giorno di rimanere per strada.
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